domenica 10 maggio 2009

La risposta di Marco Travaglio e la mia risposta alla sua risposta

'Tengo a precisare, se vi fossero dubbi, che non sono una denigratrice di Marco Travaglio, ma che sono abituata a pretendere molto da un giornalista come lui ..altrimenti avrei continuato ad informarmi leggendo i quotidiani o ascoltando i tg, anziché seguire il suo blog o AnnoZero. Inoltre il mio disappunto non era generico, ma riferito precisamente alla frase (pazzesca!! da dissociato mentale!! riascoltatela!!) pronunciata da Mieli, senza contraddittorio alcuno, al minuto 74, 45 secondi, di AnnoZero del 23.4. Mi dispiace Marco, ma non poteva passare inosservata, anche se la responsabilità della non-risposta è stata sicuramente più di Santoro che non tua. Ti ringrazio comunque per aver letto i posts e per la tua risposta.'

E' il mio commento al post con il quale oggi Marco Travaglio ha risposto a chi, come me, si è lamentato per il silenzio su Vulpio nella puntata di AnnoZero del 23.4.

Ed ecco il post di MT:

Risposta ad alcuni amici del blog sul caso Vulpio
Ora che l'ho spiegato di persona a Carlo Vulpio, ieri sera a Pescara, posso spiegare anche agli amici del blog interessati all'argomento perchè non ho chiesto a Paolo Mieli, nella puntata di Annozero dedicata a Montanelli, il perchè dell'estromissione di Vulpio dal servizio sul caso Catanzaro, che seguiva da anni per il Corriere della sera. Non gliel'ho chiesto perchè avrei nuociuto alla trasmissione (che sarebbe stata accusata un'altra volta di violare la par condicio, "sponsorizzando" un candidato dell'Idv), ma soprattutto a Vulpio. Mi spiego. Quando accadde il fattaccio, chiesi spiegazioni a Mieli via mail. Mi rispose ciò che aveva detto alla redazione: Vulpio era indagato a Matera per concorso in associazione per delinquere finalizzata alla violazione del segreto insieme a vari colleghi e collaboratori di De Magistris, su denuncia di un indagato di "Toghe Lucane", l'onorevole Buccico. Il che, secondo Mieli, avrebbe potuto mettere in dubbio la sua imparzialità nel seguire il caso. Non condivido quella spiegazione (altrimenti chiunque potrebbe denunciare un cronista per liberarsi di lui). Era facile prevedere che, se ad Annozero avessi riproposto la domanda, Mieli avrebbe dato la stessa risposta. A cui avrei dovuto rispondere ricostruendo (venti minuti, non di meno: tempi impossibili per la tv, fra l'altro divagando sul tema Montanelli-informazione) la complicatissima trama di quella fantasiosa inchiesta a Matera. Dopodichè Mieli avrebbe ribattuto che non posso decidere io quali inchieste sono giuste e quali sbagliate: lo decidono i giudici. Alla fine della fiera, ne sarebbe nato un gran casino, pieno di tecnicismi, nel quale nessuno avrebbe capito nulla, se non una cosa: che Vulpio è indagato per associazione a delinquere (accusa paradossale e destinata a cadere nel nulla, ovviamente) e ora è candidato. Così avrei ottenuto un bel risultato: danneggiare la reputazione di un collega e amico che ammiro e stimo grandemente, al punto da scrivere la prefazione al suo libro. Oltretutto, il pubblico di Annozero conosce bene la storia di Vulpio e del Corriere, perchè è stata Annozero l'unica trasmissione italiana a raccontarlo: Santoro l'ha invitato due volte sul caso Catanzaro, una volta in collegamento e una volta in studio, e il sottoscritto, nella sua rubrica di apertura, ha denunciato due volte la sua rimozione a opera del Corriere. Sarebbe davvero paradossale immaginare che Santoro e il sottoscritto volessero censurare il caso Vulpio dopo averlo raccontato e riraccontato quattro volte. Ringrazio comunque i frequentatori del blog (pochi, per fortuna) che hanno insinuato una mia intenzione censoria: bravi, complimenti, avete capito tutto, continuate così.

Questa chiosa sarcastica di Marco mi sembra un po' eccessiva, anche se mi rendo conto che i toni con cui l'ho apostrofato, a mia volta, ieri (n.14) fossero tutt'altro che morbidi...

Aggiungo, per completezza, il testo della mail che ho inviato ad AnnoZero il 7/5/2009:
'Il silenzio è d'oro , anche quello di Santoro.
Caro Santoro,
sono una sua fedele spettatrice e mi dispiace scriverle in questi termini, ma devo citare l'articolo pubblicato ieri da Carlo Vulpio nel suo blog.
Ho guardato, purtroppo in ritardo, la puntata sull'informazione del 23 Aprile e ho trovato vergognoso il fatto che Paolo Mieli abbia potuto pronunciare la frase 'sarebbe impossibile che un direttore di giornale sollevasse da un'inchiesta un cronista giudiziario, il giorno dopo tutti lo sabrebbero da internet e il direttore verrebbe automaticamente screditato', senza che né lei né Marco Travaglio gli abbiano ricordato che è esattamente ciò che ha fatto lui con Carlo Vulpio.
CHE COSA CAVOLI C'ENTRA LA PAR CONDICIO?!?
Anche voi avete pensato bene di conservare il vostro posticino in RAI, ma ad un prezzo a mio parere troppo alto, quello della disonestà. Probabilmente continuerò a guardarvi, ma turandomi il naso. In attesa di una puntata, questa volta sì, riparatoria.'

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