venerdì 8 maggio 2009

Il silenzio di Santoro

Purtroppo, tanto per citare nuovamente il rapporto Freedom House 2009, anche AnnoZero, ultimo baluardo dell'informazione, diventa un programma semi-libero, sacrificando un giornalista indipendente per la propria sopravvivenza. Vauro (per fortuna) non è stato epurato da AnnoZero, ma in cambio il buon Santoro ha deciso di sacrificare Vulpio per poter restare in RAI (ricordate il discorso sulla 'puntata riparatrice'?).
Tutto questo si evince dalle parole di Paolo Mieli, false senza contraddittorio, nella puntata di Anno Zero del 23 Aprile (pensate un po': sulla libertà dell'informazione!) e dall'articolo dello stesso Vulpio, che riporto qui di seguito.

dal blog di Carlo Vulpio
Il silenzio è d'oro, anche quello di Santoro
06/05/2009

Il gip di Salerno proscioglie de Magistris e Vulpio. Il Tar Lazio dà ragione a Forleo. Il tribunale del Riesame di Roma scagiona Genchi

Lo avete letto da qualche parte? Ve lo ha detto qualche tv o qualche radio? No, non lo sapete.

Forse qualcuno di voi lo sa, ma giusto perché ha scovato la notizia fra le “brevi”, poche righe e frettolose, o perché avrà letto l’unico articolo che si è occupato della vicenda, raccontandola però in maniera deformata e maliziosa.

E’ successo che io, il giudice Luigi de Magistris, il consulente Gioacchino Genchi e il giudice Clementina Forleo abbiamo avuto tutti ragione, purtroppo, nei diversi procedimenti aperti contro ognuno di noi. Perché purtroppo? Perché dovevamo vederci riconosciuta questa ragione “prima”, non dopo.

Io e de Magistris eravamo accusati di rivelazione di segreti d’ufficio, ma i giudici hanno detto che non era vero.Così Genchi. Accusato di essere un super spione fuorilegge, l’uomo che per Rutelli e Berlusconi era addirittura all’origine del “più grande scandalo della storia repubblicana”, Genchi è stato riconosciuto innocente.E Forleo? Il Tar del Lazio le ha dato finalmente ragione. La sentenza con cui il Csm l’ha trasferita a Cremona, ha detto il tribunale amministrativo, è ingiusta, va cancellata, e Forleo, se lo volesse, potrebbe tornare a Milano anche subito.

Ma chi ha raccontato tutto questo? Perché per queste (e altre) vicende nessuno in Italia sente il dovere di fare un giornalismo onesto, quello che in America si individua con la splendida definizione di “honest journalism”?

Eppure c’è stato un linciaggio a reti e giornali unificati durato mesi e mesi, nel silenzio di giornalisti “liberi”, magistrati “indipendenti” e politici “onesti”. Eppure per ognuno di noi è cambiata la vita, perché quando accadono certe cose nulla è più come prima. Eppure lo avevamo detto e qualche volta anche urlato, non è che ce ne stiamo accorgendo adesso.

Non c’è stato niente da fare. Ci danno ragione soltanto ora, cioè “dopo”. E tuttavia, nemmeno questo basta affinché un tg qualsiasi, un giornale qualsiasi, un talk show qualsiasi racconti - ma per intero, senza omettere nulla e senza “dimenticare” nessuno – come sono andate a finire quelle vicende che hanno causato il trasferimento di Forleo e de Magistris, la revoca dell’incarico a Genchi, la decisione del direttore del giornale per il quale lavoro di “sollevarmi” dall’incarico per le inchieste di cui mi stavo occupando.

Pensate, non lo ha fatto nemmeno Michele Santoro. Nella puntata di Anno Zero sull’informazione, in cui si sarebbe dovuto parlare di giornalismo “sdraiato” e “oscurato”, Santoro non ha trovato un minuto, un secondo, un attimo, per chiedere ai suoi ospiti – che so, a Paolo Mieli per esempio – com’è che il 3 dicembre 2008 mi hanno improvvisamente fatto smettere di scrivere su quelle inchieste che sono state all’origine dei guai di de Magistris, Forleo e Genchi, e che io seguivo da due anni.

Un dibattito sul giornalismo oscurato che non parli del più clamoroso caso di oscuramento degli ultimi vent’anni, come dimostra la catena di sant’Antonio di rimozioni e trasferimenti che ne è seguita, è un’operazione ardita. Spiace dirlo, ma quella puntata di Anno Zero non è stata un esempio di “honest journalism”.

Una volta Marco Travaglio, ospite di Daniele Luttazzi, disse che la differenza tra la Francia (dov’era in visita il premier Berlusconi) e l’Italia, per quelli che fanno il nostro mestiere, era che in Francia i giornalisti fanno domande. Ecco, io non so perché nemmeno lui abbia fatto una domanda, una sola, agli ospiti della trasmissione – che so, a Paolo Mieli per esempio.

Sono portato a credere che Santoro possa averglielo impedito, e infatti Travaglio nella sua rubrica ha fatto un eccellente intervento su Genchi. Ma poiché non so se sia andata davvero in questo modo, giuro che appena vedo Marco glielo chiedo.

Nemmeno Vauro, che io (come tanti altri) ho difeso quando è stato sospeso, ha fatto sentire la sua voce, o almeno il graffio della sua matita. Vauro, sospeso per una settimana, ha ricevuto (giustamente) tanta solidarietà pubblica. Io, sospeso “ad interim” e abrogato da Anno Zero come si sbianchetta una foto compromettente, non ho ricevuto nemmeno una telefonata di solidarietà privata da Vauro.

Nessuna telefonata nemmeno da Michele Santoro. Al mattino, il giorno della puntata sull’informazione, gli avevo anche inviato un sms. Nessuna risposta anche all’sms. Giuro: non gli ho mai fatto niente di male, né mai ho avuto screzi con lui. Anzi.

Non so cosa sia accaduto prima di quella puntata di Anno Zero. E forse non voglio nemmeno saperlo. Ma poiché non si tratta di un fatto personale, per principio e per rispetto di tutti quelli che mi seguono sul blog e hanno letto il mio libro “Roba Nostra” non posso anch’io far finta di nulla.E quindi, per ora, almeno una domanda la faccio: sarà stata questa la puntata “riparatrice” che era stata chiesta a Santoro per evitare rogne? Tipo un trasferimento, una sospensione, una sollevazione dall’incarico?

2 commenti:

  1. ciao valeria, prima di tutto grazie per aver postato questo pezzo di Vulpio, che altrimenti non avrei mai letto. Non so davvero cosa dire, ma ricordo con certezza che Travaglio, forse in un suo passaparola, o da qualche altra parte (sinceramente ora non ricordo), ha parlato della vicenda di Vulpio. Ora, io non ho idea del perchè in quella puntata non se ne sia parlato (la tesi di Vulpio è possibile), però forse esageri nel criticare Travaglio senza conoscere tutti i dettagli della vicenda. Non voglio fare il suo avvocato difensore, per carità, ma, ripeto, Travaglio ne ha parlato. Probabilmente il problema è stato ad annozero; del resto non mi stupisce che Santoro ogni tanto debba raggiungere dei compromessi per poter andare in onda in prima serata su rai2, in un paese che da tempo ha dimenticato cosa significhi la parola libertà.
    Un saluto
    MARCOM

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  2. Caro marcom, grazie a te per avermi letto e per il tuo commento.
    Chiarisco subito: il silenzio di Santoro e di Travaglio sono stati per me un colpo al cuore proprio perché consideravo Anno Zero una delle ultime frontiere della libera infomazione. Uno spazio nel quale venivano date notizie (ad esempio proprio quelle su De Magistris, Genchi, Vulpio, Forleo..) che mai avremmo sentito altrove in televisione. Santoro e Travaglio conoscono benissimo la vicenda di Vulpio al Corriere e finora sono stati tra i pochissimi ad aver dato voce a questo giornalista che ha tutta la mia stima. In particolare, Santoro ospitò Vulpio all'indomani del suo sollevamento dalle inchieste giornalistiche relative alle indagini di De Magistris; Marco Travaglio ha partecipato a numerosissimi incontri pubblici insieme a Carlo Vulpio (l'ultimo, dopo qualche tempo, ieri all'Università di Teramo, ma anche eventi 'nazionali' come la la manifestazione del 28 gennaio 2009 a Piazza Farnese in difesa di Apicella, Nuzzi e Verasani), è autore della prefazione del suo libro 'Roba Nostra' e infine ha citato il suo caso nel passaparola del 10 gennaio 2009 intitolato 'dieci piccoli indiani'.
    La mia rabbia è proporzionale alla stima che avevo per Marco Travaglio.
    So che ad un incontro a Fano il 6 Maggio ha dato delle spiegazioni sull'accaduto:
    1)Si era in regime di par condicio e non si poteva parlare di candidati.
    2)Mieli, per giustificare la cosa, avrebbe potuto tirar fuori qualcosa riguardante la redazione che Marco non poteva sapere; in questo caso non avrebbe potuto controbattere. In questo modo, anziché fare un favore a Vulpio, avrebbe potuto finire per danneggiarlo.

    Queste spiegazioni non mi hanno convinto e condivido quanto espresso da RenzoC (commento n.59 al post di ieri 'bertinotte' su voglioscendere.it); Travaglio avrebbe potuto formulare la domanda in questi termini:
    1. "come mai un giornalista della sua EX redazione (n.b. EX) è stato sollevato il 3/12/08 da un incarico che ricopriva da 2 anni seguendo le inchieste... ecc...?"
    (non sarebbe sstata violata la par condicio e Mieli avrebbe comunque capito)

    E, riguardo alla risposta di Mieli, Travaglio avrebbe potuto semplicemente ascoltare la risposta (come dice RenzoC: il danno lo fai a te stesso mancando di coerenza se non poni neppure la domanda).
    Infine ti segnalio il post di Oliviero Beha sull'argomento, con una sua amara riflessione sul caso che merita di essere letta..
    (http://www.behablog.it/dett.php?id=758).
    Travaglio rimane un grande giornalista, ancora prezioso nel nostro paese, ma ti assicuro che avrei preferito non vederlo scendere a questo compromesso.
    Ciao, grazie e scusa la lungaggine...

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