Articolo di oggi tratto dalla nuova rubrica quotidiana di Marco Travaglio su Micromega-online, 'La mosca tze-tze'.
Tutti coloro che - non tesserati - speravano di votare Debora Serracchiani o Benny Calasanzio come nuovo segretario del PD, sperando di riportare in vita questa parte del parlamento italiano, rimarranno ancora una volta delusi.
Pd, Partito decrepiti
Postato in Articoli il 1 luglio, 2009
di Marco Travaglio*
Debora Serracchiani non si candida a leader del Pd. Ha capito che l’avrebbero massacrata, come accade a chiunque non sia un boss di apparato, non stia in Parlamento da almeno trent’anni e piaccia almeno un pochino agli elettori (guardate come hanno ridotto Sergio Cofferati). Ma, siccome ha deciso di non sparire dalla circolazione e ha osato financo rilasciare un’intervista a Curzio Maltese su Repubblica contro D’Alema e il suo prestanome Bersani, la massacrano lo stesso. Il presidente della Provincia di Roma, Nicola Zingaretti, il fratello di Montalbano, la prende in giro per aver detto che Franceschini “è il più simpatico”: “Se questo è il criterio, peccato che siano morti Totò e Tina Pica. Erano molto simpatici e sarebbero stati un ticket straordinario”.
Si fa vivo persino Marco Follini, già segretario dei giovani Dc dal 1977 all’80; membro della Direzione nazionale Dc dal 1980 all’86; consigliere di amministrazione della Rai dal 1986 al ‘93; membro della Direzione nazionale del Ccd dal ‘94; segretario dell’Udc dal 2001 al 2005; vicepremier del governo Berlusconi-2 nel 2004; dopo aver votato tutte le leggi vergogna di Berlusconi, nel 2007 è passato al centrosinistra ed è deputato da quattro legislature.
Bene, questo campione del nuovo che avanza, anzi del vecchio che è avanzato, fa lo spiritoso: “Ho letto una densa e pensosa intervista di Deborah Serracchiani che annuncia che voterà Franceschini ‘perché’ è più simpatico. Ora finalmente so a cosa serve il rinnovamento: a sbaragliare gli antipatici”. Anche un altro giovine virgulto come Barbara Pollastrini, che nel ‘68 era maoista con Servire il Popolo, poi 40 anni fa entrò nel Pci, poi fu consigliere comunale a Milano, poi deputata dal 1992 (siamo alla sesta legislatura) e due volte ministro, ce l’ha con la Serracchiani: “Potrei rispondere che preferisco Bersani perché sa cantare…’. Ma per favore, non scherziamo! Cerchiamo di rispettarci di più e di saperci ascoltare”. Poteva mancare l’illuminato parere del pregiudicato Enzo Carra? No che non poteva, e infatti ecco l’ex portavoce di Forlani, deputato da tre legislature e condannato in Cassazione per false dichiarazioni al pool Mani Pulite sulla maxitangente Enimont: “La ‘promessa’ Debora Serracchiani ha rivelato di stare dalla parte di Franceschini ‘perché è il più simpatico’. Un buon motivo, non c’è dubbio.
Ma basta per la leadership di un grande partito? Nel mondo di Debora il leader è biondo, bello, di gentile aspetto. E la colonna sonora è dell’orchestra Casadei: ‘Tu sei la mia simpatia’…”. Roberto Giachetti, ex radicale, poi margherito, ora pidino, celebre per aver invitato Giuliano Ferrara come libero docente alla scuola quadri del Pd, in Parlamento da tre legislature, esprime solidarietà al povero D’Alema, minacciato dalla terribile Debora: “Sento la necessità di esprimere pubblicamente, attraverso il blog, tutta la mia stima nei confronti di Massimo D’Alema anche in ragione del contributo sincero che ha dato alla costruzione del Pd”.
Naturalmente la Serracchiani non ha detto di aver scelto Franceschini solo per la simpatia, ma soprattutto perché lo ritiene il più “bravo, innovativo, coraggioso” fra i candidati su piazza (che sono due), mentre “dall’altra parte c’è D’Alema” e “l’apparato”. Poi ha parlato di “laicità, questione morale, conflitto d’interessi, riforma del Welfare” e soprattutto di “difendere le primarie da chi vorrebbe abolirle”, per “aprire il partito al rinnovamento” e “chiamare gente nuova”. E’ comprensibile che le muffe di cui sopra, al solo sentire parole come “primarie”, “questione morale”, “rinnovamento” e “gente nuova”, mettano mano alla fondina. Presto per dire se Debora abbia scelto l’amico giusto, Franceschini. Ma una cosa è certa: i nemici se li sa scegliere benissimo.
Iscriviti a:
Commenti sul post (Atom)
Nessun commento:
Posta un commento